Dieci anni dopo il terremoto. Mattarella: "La chiave della ripartenza è stata la solidarietà"

2022-05-25 08:45:54 By : Ms. Mandy Green

A distanza di 10 anni dalla prima delle due scosse che tra il 20 e il 29 maggio del 2012 devastarono l’Emilia, Sergio Mattarella è volato oggi a Medolla, in provincia di Modena, per ricordare le vittime del sisma. 

"La chiave della ripartenza dopo il terremoto è passata attraverso la solidarietà. Solidarietà tra la società e le istituzioni, locali e nazionali. Solidarietà dell'intero popolo italiano verso le comunità in difficoltà, di cui ancora una volta il volontariato, nelle sue diverse forme, è stato straordinaria espressione. Solidarietà tra forze sociali, sindacato, imprese per rimettere in moto, in fretta, le attività produttive, che in alcuni settori raggiungono qui vertici di eccellenza. 

Vi si è accompagnata lucidità nella scelta delle priorità, come abbiamo ascoltato per il caso della scuola, per ridare vita al senso di comunità. Solidarietà, lucidità e tenacia. La ricostruzione va proseguita: vi sono obiettivi importanti da raggiungere, opere da concludere, programmi da sviluppare. Sappiamo che non sono pochi i territori della nostra Italia esposti al rischio sismico. E la storia, anche quella recente, ci ha riservato prove durissime, con autentiche devastazioni in alcune regioni. Anche il sisma del 2012 ha messo ancora una volta alla prova l'impegno nel soccorso d'emergenza della Protezione Civile, nell'assistenza, nelle complesse attività di messa in sicurezza, negli interventi di ricostruzione. Rinnovo alla nostra Protezione Civile l'apprezzamento e la riconoscenza per l'opera che svolge con tanta dedizione". 

Ma il capo dello Stato ha ricordato anche la ferita economica che ha seguito quella umana: "Il terremoto ha colpito una delle aree più produttive del Paese e ha rischiato di spezzare filiere, oltre che reti logistiche, essenziali per la competitività del nostro sistema. Le istituzioni hanno fatto la loro parte. Così il governo nazionale. Così la Ue ha anticipato quella svolta di segno espansivo e solidale, poi espressa in modo ampio e più compiuto con le politiche di rilancio seguite alla pandemia. Tutto ciò che si è sviluppato ha un nome: cooperazione istituzionale. Che vuol dire confronto aperto, partecipazione, impegno, convergenza e infine unità d'azione".

Terremoto e pandemia: dure prove da superare

Il presidente della Repubblica, arrivato accolto dai bambini delle scuole, ha ricordato come il terremoto e la pandemia abbiano in comune una cosa: l’insegnamento dell’esperienza del dramma.  “Dal terremoto e dalla pandemia sono giunti degli ammaestramenti, delle esperienze. La forza di una comunità risiede nella partecipazione, nel rendersi conto che ciascuno di noi - nessuno escluso - ha bisogno degli altri. Nella consapevolezza che le istituzioni sono più forti se i cittadini si riconoscono in esse e vi trovano un ancoraggio sicuro, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. È insieme che possiamo edificare l'avvenire. Per costruire una realtà migliore, più funzionale, più giusta, non per tornare semplicemente al tempo di prima”.

Infine, parole per la guerra in Ucraina

“L'accoglienza che è stata offerta alle famiglie, alle donne, ai ragazzi ucraini in fuga da questa guerra scellerata di aggressione sono una prova di come la solidarietà resti sempre un filo robusto che tesse le vite e le storie. Di questa accoglienza dobbiamo essere orgogliosi. Perché è una prova di umanità che fa comprendere al mondo, e anche agli aggressori, che il nostro obiettivo non è continuare la guerra ma sconfiggere la prepotenza di chi la muove, facendo vincere la pace e la convivenza, nella libertà e nel rispetto del diritto".