Cosa accadrebbe se domani crollasse Ponte Corleone? - Mobilita Palermo

2022-05-25 08:44:19 By : Ms. Rachel Bella

Non è successo niente e speriamo nulla accadrà. Ma per capire quanto sia assurdo essere giunti ad una situazione di pre-emergenza (se non di emergenza vera e propria) ogni tanto bisogna portarsi un pò più avanti nel tempo, immaginare e fare gli opportuni scongiuri. D’altronde si dice che non ci si accorge dell’importanza delle cose che si hanno fin quando esse non vengono a mancare.

Per la città di Palermo il ponte Corleone, che di eccezionale non ha nulla se non la sua strategica funzione di accesso e collegamento da sud, è fondamentale, oseremmo dire indispensabile.

L’attraversamento della valle dell’Oreto, fiume che scorre immediatamente al di sotto, non ha solo una funzione orografica. L’espansione a cui Palermo ha assistito negli ultimi cinquanta anni è passata anche dal valico di un piccolo corso d’acqua che nell’antichità fungeva, in qualche modo, da protezione alla città storica. I ponti, nella cultura dell’impero romano, erano elementi sacri dell’ingegneria, che consentiva loro di traguardare e raggiungere territori sempre nuovi, spesso impervi e irraggiungibili per i popoli tecnologicamente meno avanzati.

I ponti romani furono tra i più grandi e duraturi mai costruiti. Ancora oggi ne osserviamo la loro efficienza in giro per il mondo. I romani governarono tra il 753 a.C. sino alle soglie del 500 d.C., più di mille anni. Li facevano e li disfacevano a loro comodità e piacimento.

Eppure il Ponte Corleone, per quanto possa rabbrividire davanti a cotanta storia e migliaia di suoi fratelli più grandi, alti e belli, rimane di fondamentale importanza per noi, anche se costruito e manutenuto da “sapienti” menti panormite. Così come il Pontifex Maximus era il più alto grado sacerdotale che si occupava proprio della costruzione dei ponti, anche Palermo annovera negli uffici e nella politica i suoi “pontifex” amministrativi. Coloro che si occupano di contribuire a tenerlo in piedi al limite del disastro, coloro che avvicendandosi hanno lasciato invariati problemi e incompetenze affinchè, seppur moribondo, questo manufatto continui a ergersi alla periferia di Palermo.

Volete sapere come sta veramente il ponte su cui ogni anno passiamo e ripassiamo centinaia e centinaia di volte?

Nei giorni scorsi, dalle osservazioni effettuate, è emerso che in corrispondenza delle travi tampone di accesso alla parte d’impalcato che è sostenuta dall’arco, ovvero nelle zone tra il primo pilastro con fondazione autonoma ed il primo ritto sull’arco (v. tavole del piano di indagini), le travi semplicemente appoggiate tra le due selle Gerber presenti in quella zona (una sul ritto da noi denominato A ed una sullo sbalzo del tratto cantilever proveniente dalla spalla e dal primo pilastro) presentano forte degrado. In particolare, dal lato a valle (lato mare) il ritto A lato via Roccella presenta una vistosa e preoccupante lesione su un pilastro in adiacenza all’intervento effettuato nel 2002. Si è ritenuto pertanto di effettuare in data 3 dicembre specifico sopralluogo per accertare se fossero presenti condizioni di pericolo incombente. Nel sopralluogo è stato possibile accertare una grave situazione di ulteriore degrado localizzato in corrispondenza degli appoggi della trave tampone, in adiacenza al giunto, sui pilastri di appoggio delle travi che sostengono l’impalcato tampone […] (tratto dallo Stato delle indagini e comunicazioni urgenti riguardo le prime risultanze delle ispezioni in situ. – ICARO progetti, 4 Dicembre 2021)

Degrado, forte degrado, pilastri… tutte parole preoccupanti che non lasciano presagire nulla di buono. D’altronde c’era già qualcosa che non andava in passato e nel lontano 2015 provavamo a indagare sul perchè, ad esempio, sul ponte insistevano limiti progressivi sino ai 30km/h.

Probabilmente, anzi quasi sicuramente nessuno ne ha mai tenuto conto, ma oltre sette anni fa avremmo dovuto rallentare e transitare a velocità ridottissima. Il Comune di Palermo sapeva sin da allora dei problemi strutturali e ve lo avevamo spiegato qui, con tanto di rimando temporale che vi porterà quasi vent’anni addietro.

Insomma, il ponte aveva la febbre e le amministrazioni continuavano a dargli acqua con l’alloro. A onor del vero, un progetto per ristrutturarlo c’era, se non fosse che la ditta incaricata, la famossissima Cariboni, fallì e mandò all’aria l’intero appalto già nel 2010.

Da lì il vuoto, solo interventi tampone sui giunti di dilatazione. Oggi, nel 2022, ne parliamo come di un malato quasi terminale, con tanto di commissario ad hoc che dovrà stendere relazioni, valutare, agire nel pieno della sue responsabilità. E che responsabilità ci si può prendere per un ponte che ha evidenti segni di degrado, come evidenziato dalla società ICARO, incaricata a tal proposito?

Immaginiamo con la fantasia e senza alcuna speranza che ciò avvenga che, nel bel mezzo della notte, mentre tutti i palermitani dormono, uno dei pilastri ceda al peso dell’incuria e dell’incompetenza. Il ponte crolla o diventa comunque impraticabile in entrambe le direzioni.

All’alba del nuovo giorno Palermo si risveglia monca, divisa in due.

Chi ha più familiarità con le mappe e la geografia saprà che la nostra città si sviluppa in senso longitudinale sud-nord in una striscia di terra compresa tra il mare, a est, e i monti ad ovest. Nel mezzo corre, o meglio arranca questa grande linea che è la “circonvallazione”, viale Regione Siciliana. A parte qualche strada urbana parallela, da questo asse a quattro corsie transita mezza Sicilia, oltre che i palermitani stessi. Il crollo del ponte trancerebbe in due questa linea, gettando nel caos più totale i palermitani, l’intera provincia, mezza Sicilia appunto.

Ma siccome non vogliamo rimanere nelle frasi generiche, abbiamo provato a fare uno sforzo per immaginare, nel concreto, cosa significa dividere logisticamente una città in due.

Tir, autoarticolati, camion di ogni genere e stazza devierebbero i loro percorsi, addentrandosi inevitabilmente nei centri urbani e saturando in un battito di ciglia ogni via di comunicazione. La ZTL verrebbe inesorabilmente cassata per consentire percorsi alternativi e gli incolonnamenti non si conterebbero. Strade prima libere si ritroverebbero invase da automobilisti in preda al caos, con mezzi pesanti a divincolarsi tra stradine e auto in seconda fila come un orso in un negozio di cristalli.

I ritardi sulle consegne sarebbero inevitabili, soprattutto per quelle merci (materie prime, rifornimenti, etc.) che viaggiano su gomma. E la provincia ne sarebbe direttamente coinvolta. Una fornitura di mozzarelle da Trapani non potrebbe più raggiungere Villabate e viceversa, se non alla fine di un calvario chiamato “traffico infernale sempre e ovunque”.

Poveri coloro che, nonostante la pandemia, non siano riusciti a “convertirsi” allo smart working. Recarsi a lavoro a cavallo del ponte è problematico già oggi. In una situazione di ponte interrotto migliaia di auto cercherebbero di scavalcare il fiume accodandosi ad altre migliaia di vetture. Clacson, isteria e l’orologio che cavalca inesorabilmente. Molte persone si ritroverebbero ad anticipare, e di molto, la sveglia mattutina, nonchè posticipare, e di molto, il rientro a casa.

Allo stato attuale alcune porzioni di territorio basano i loro spostamenti su aeroporti differenti dal Falcone – Borsellino. Ad esempio, nelle Madonie è spesso più conveniente raggiungere Catania che Palermo. Non tanto per la distanza in chilometri, ma per il rallentamento che costituisce l’attraversamento della città. Il ponte crollato presumiamo possa limitare fortemente il rapporto tra lo scalo e l’est della provincia, per il quale permarrebbero comunque i collegamenti ferroviari.

Punta Raisi sarebbe più velocemente raggiungibile da Castelvetrano piuttosto che dal quartiere di Falsomiele.

Ci limitiamo ai soli ospedali per rappresentare tutte le casistiche possibili: le ambulanze non potrebbero nemmeno lontanamente ipotizzare percorsi a loro riservati e finirebbero nei tentacoli del traffico, più di quanto non lo siano oggi. Probabilmente verrebbe meno anche l’assegnazione dei pronto soccorso in base alle disponibilità di postazioni libere e i due tronconi della città vedrebbero assegnarsi gli ospedali in riferimento ai percorsi potenziali da percorrere.

Estendiamo questo ragionamento alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, a tutti i singoli cittadini che per una motivazione sarebbero costretti a spostarsi a cavallo del Ponte Corleone.

Così come per i lavoratori, un genitore che solitamente fa sponda in più parti della città per conciliare lavoro e scuola per i propri figli, potrebbe incorrere in stati mentali di forte disperazione, se l’ubicazione di questi luoghi fosse malauguratamente al di qua e al di là del famigerato ponte interrotto. Non vogliamo nemmeno immaginare tempi di percorrenza e stress di un papà che abita a Villabate, lavora in zona Uditore e accompagna giornalmente il figlio a scuola in Corso Calatafimi.

Le famiglie sarebbero inevitabilmente falcidiate dalle limitazioni di questa situazione, in cui tutte le attività complementari (fare la spesa, andare in palestra, seguire un corso di formazione) sarebbero inevitabilmente compromesse o fortemente limitate.

Tanti esercizi di commercio sono punti di riferimento per un’intera categoria merceologica e si rivolgono ad un pubblico metropolitano, se non addirittura provinciale e interprovinciale. Questi esercenti assisterebbero inevitabilmente ad una riduzione del fatturato, in riferimento a tutti i clienti proveniente dall’altra parte del ponte e che, salvo rari casi, finirebbero per cercare un’alternativa.

E voi in quale categoria rientrate? Si potrebbe continuare ancora per ore.

Questa ricostruzione ipotetica, paradossale ma al contempo non impossibile, vuole evidenziare ancora una volta come la negligenza presenta sempre il conto, prima o poi. Ci avviciniamo alla campagna elettorale e il Ponte Corleone sarà oggetto di annunci, proclami e accuse. Occorre scongiurare ancora una volta la propagazione di notizie false per comprendere lo stato dell’arte e purtroppo, esperienza insegna, questo periodo che ci separa dalle elezioni potrebbe fare il pieno di superficialità e faziosità sull’argomento.

Nel frattempo non ci sono particolari aggiornamenti di rilievo sul ponte.

Attendiamo gli sviluppi da parte del commissario circa il cronoprogramma dei lavori e torneremo ad aggiornarvi sulla vicenda. Una cosa certa è che bisognerà pensare anche ad un nuovo attraversamento sull’Oreto: Ponte Corleone e Ponte Oreto (anche questo in condizioni precarie) sono ben distanti fra loro anche col raddoppio non cesseranno definitivamente i problemi. Già nel 2014 evidenziavamo la necessità di realizzare un nuovo ponte, oggi più di prima visti i disagi che si stanno vivendo. Consideriamo inoltre che l’attuale progetto di prolungamento della rete tranviaria, prevede la realizzazione di un ponte bimodale fra via Villagrazia/Orsa Maggiore e via Tricomi.

Scusate se vado leggermente fuori tema, ma esattamente il raddoppio del ponte come dovrebbe avvenire a livello tecnico? Si creerebbero due nuove corsie laterali, per poi chiudere quella centrale, ripararla, e riaprire tutto (parte centrale e nuove parti laterali) insieme, ottenendo un ampiamento della carreggiata?

Ottima analisi. Ma senza arrivare all’ ipotesi estrema, cioè il crollo di ponte Corleone, cosa succederebbe se improvvisamente la città dovesse essere evacuata , per esempio in caso di terremoto? Ha porre questa domanda sulla propria pagina Facebook è stato Pino Apprendi, ex consigliere comunale del PD e ex parlamentare regionale, perciò una figura storica e autorevole della sinistra della città, tra l’altro ex vigile del fuoco. “Vista la situazione del ponte di Corleone con il blocco del traffico, e del ponte di via Oreto sarebbe opportuno che la Protezione Civile rendesse pubblico il piano di evacuazione, se dovesse servire”. Purtroppo tale piano di evacuazione sembra non esista, anche perchè , come ha giustamente messo in evidenza l’ articolo, sarebbe difficile trovare strade alternative. E allora? La riflessione di Pino Apprendi apre un serio problema sulla sicurezza dei cittadini. In parole povere oggi a Palermo, in caso di evacuazione o di crollo del ponte Corleone, buona parte della popolazione sarebbe intrappolata. E’ inutile girarci attorno: un eventuale terremoto, o il crollo dei ponti Corleone e di via Oreto, scatenerebbe il caos . Come abbia fatto Palermo a ridursi nell’attuale stato di degrado? La città è piena di cantieri eterni , quasi tutti fermi, che, oltre ad avere provocato danni economici enormi alla città e disagi infiniti ai cittadini, ha bloccato la viabilità , privata e pubblica. Due ponti che collegano la città con la parte orientale della nostra Isola – il ponte Corleone e il ponte Oreto – sono pericolanti . Cosa succederebbe se migliaia di automobilisti dovessero riversarsi su queste due infrastrutture in caso di emergenza? Probabilmente crollerebbero!!! Quello che colpisce , oltre il totale disinteresse della classe politica nostrana, anche quello delle autorità giudiziarie. Non mi risulta, ma forse mi sbaglio, che la magistratura stia indagando su questa situazione. Forse dobbiamo aspettare che crolli il ponte Corleone , per intervenire?

Nessuno lo sa, e nessuno ha il coraggio anche solo di pensarci. Supponiamo per un istante che si raddoppino le laterali, qualora fosse necessario demolire e ricostruire la corsia centrale non è detto che questa operazione possa svolgersi in sicurezza tenendo aperte le corsie laterali.

“Non ritengo che la situazione del Ponte Corleone possa essere definita ‘in alto mare’ perché se è vero che c’è ancora molto da fare, è altrettanto vero che finora ……molto è stato fatto soprattutto per garantire la sicurezza a tutti i cittadini“. A fare questa “incredibile” affermazione è l’assessora Maria Prestigiacomo. L’ assessora ammette però che : “ È un fatto evidente che quando è stato firmato il Patto per il Sud per la progettazione e la realizzazione di tre opere importanti, bretelle laterali del ponte Corleone, Svincolo Perpignano e Ponte Oreto, siano stati inseriti…….. soltanto 15 milioni di euro” L’assessora dimentica di dire che la scelta di destinare solo 15 milioni ( su 700 ) per queste fondamentali opere fu della sua giunta e del suo sindaco.

Ciò che lascia letteralmente senza parole è l’inedia e la rassegnazione generalizzate che ormai pervadono a tutti i livelli questa sventurata città e i suoi abitanti. A Palermo abbiamo ormai perso persino la capacità di indignarci. Chi, tra le Autorità Istituzionali interessate, le Associazioni, gli Organi di stampa (i cosiddetti cani da guardia del potere trasformati in cagnolini di compagnia) e i vari stakeholders avrebbe dovuto intervenire e non l’ha fatto ? Il Prefetto ? Il Capo della Protezione Civile locale? Il Procuratore della Repubblica ? E’ mai possibile che non si configuri alcun reato conseguente alla mancata assunzione di provvedimenti che avrebbero dovuto prevenire l’emergenza che fronteggiamo e che, come ben illustrato nell’intervento odierno, potrebbe divenire ancor più drammatica. Non trovate RIDICOLO che il Governo, così pronto ad affrontare e risolvere i problemi di Genova dopo il crollo di un ponte di 1.182 metri abbia risposto all’emergenza di Palermo per un ponte che ne misura solo 140 nominando un (sic!) Commissario Straordinario il 16 Giugno 2021 e lasciando che entrasse nel pieno delle funzioni dopo oltre tre mesi (29 Settembre 2021) ? Sono forse questi tempi idonei ad affrontare un’emergenza così drammatica ? C’è bisogno di una mobilitazione generale cittadina che prescinda dal colore e dalle opinioni politiche di ciascuno perché il problema riguarda il vivere quotidiano di tutti i palermitani e dei tanti non-palermitani che da quel ponte sono costretti a passare. Questo sito potrebbe, insieme ad altri, agire da catalizzatore. Magari facendo partire una petizione online o promuovendo un confronto pubblico.

x Vitogol la differenza che Genova hanno un sindaco autorevole che non ha detto mai NO ALLA SOPRAELEVATA MA NO ALLA TANGENZIALE invece a Palermo abbiamo un sindaco incapace nauseante con assessore peggio che hanno detto NO AD OGNI OPERA COMPRESO IL CIMITERO (SI DOVEVA COSTRUIRE NUOVO GIÀ’ ANNI FA’) A CIACULLI..poi Pino Apprendi? e’ del PD come Orlando e i suoi consigli di maggioranza Gentile Di Pisa e via dicendo..meglio che taccia e si vergogni di appartenere al PD e aver appoggiato Orlando che a 4 mesi dalle elezioni si sveglia ? ANDASSERO A QUEL PAESE LORO E IL PD

Leggere le dichiarazioni di quella fa capire dove siamo finiti Invece di recitare il mea culpa per aver ignorato per anni la cosa ci riferisce che lei è i suoi amichetti sono da lodare perché stanno mettendo in sicurezza il ponte.. vi ricordate che è la stessa che disse che il problema in via regione siciliana (zona lidl) sarebbe stato risolto in qualche settimana?

mi chiedo ma cosa pensa di parlare con lattanti? Con persone colpite da grave patologie mentali? Pensa che siamo tutti dei cretini?

PONTI DA REALIZZARE a Palermo sul Fiume Oreto, procedendo da mare verso monte: A) Prosecuzione Via dei Picciotti su Via Tiro a Segno; B) Prosecuzione di Via Archirafi su Via Giuseppe Bennici; C) Doppio ponte a fianco al ponte ferroviario che colleghi le Vie dei Decollati e Emanuele Paternò; D) collegamento tra la traversa della Via Stazzone all’altezza del civico8 e in perpendicolare alla Via Emanuele Paternò; E) collegamento Stabile fra i due tratti della Via Guadagna; F) Ponte al di sopra della PFP, che colleghi la Via giuseppe Sergi con la Piazzetta Rita Levi Montalcini; G) Dalla rotatoria dove convergono le Vie Villagrazia, Dell’Orsa Maggiore e San Filippo e come natura le prosecuzione di quest’ultima fino alla Via Buonpensiero (alta); H) Ripristino della Via Ponte Rotto; I) I famosi ponti laterali della circonvallazione. PONTI CHE VANNO RICOSTRUITI a Palermo sul Fiume Oreto, procedendo da mare verso monte: A) Ponte della Via Messina Marine, occorre raddoppio della sede stradale ampio marciapiede innalzamento del parapetto e predisposizione per linee tram/metro; B) Sostituzione del ponte singolo della Via Oreto con due ponti a formare una ampia rotatoria che permetta l’inserimento della linea del tram proveniente da Belmonte Chiavelli. PONTE CORLEONE, merita un discorso operativo a parte, in quanto l’aggiunta di una armatura di sostegno/sostituzione è diventata indispensabile, al fine di accorciare i tempi di sostituzione dell’attuale ponte in totale rispetto dell’ambiente smontando pezzo per pezzo la struttura, senza gravare sulle struttura in attività temporanea prima e definitiva poi, tutto avendo precedentemente provveduto alla costruzione dei ponti laterali. Come si può notare Palermo si doterebbe di ben 12 ponti di scavalcamento solo della parte a massima concentrazione abitativa

Quando inizieranno i lavori per mettere in sicurezza il ponte Corleone ? Nessuno lo sa. Fra qualche giorno, la ditta Icaro Progetti consegnerà i risultati dei carotaggi all’Anas, che farà la progettazione. In base a ciò, si saprà l’entità e il tipo di lavori. Cioè se tali lavori riguarderanno tutto il ponte, o solo una parte. Sembra che l’ eventuale progetto dovrebbe essere pronto non prima del mese di giugno. Solo dopo si potrà pensare a bandire l’ eventuale appalto. C’è però un “piccolo” problema: NON CI SONO I SOLDI.!!!! Queste notizie sono emerse durante l ‘audizione in IV commissione dell’ ARS sulla drammatica situazione del ponte Corleone Secondo le relazioni del Comune e dell’ ANAS ,entro giugno dovrebbe essere pronto un progetto di manutenzione straordinaria redatto dall’ANAS ma purtroppo non ci sono fondi disponibili nelle casse comunali a meno che il Comune, proprietario dell’opera, non avvii da subito una interlocuzione con il Governo nazionale per trovare tali fondi. Per l’ opposizione il Comune deve chiarire come intende procedere per reperire le risorse necessarie affinché i lavori possano essere avviati nel più breve tempo possibile. Ma l’assessora Prestigiacomo, pur ammettendo l’ assenza di finanziamenti, rassicura che il Comune sta facendo “tutto il possibile” per trovare tali soldi. Nella realtà il comune, sembra, non ha fatto…..NIENTE!!!! I soliti maligni sostengono che la Giunta è in attesa che scada il loro mandato per scaricare sul prossimo sindaco la patata bollente. Forse invece di far parlare l’ assessora Prestigiacomo sarebbe stato necessario che intervenisse direttamente il sindaco per spiegare come stanno le cose. Il fatto che Orlando tace non è un bel segnale.

la soluzione il comune l’ha nelle sue carte…..

si chiama ponte intermodale per Bonagia all’altezza del centro guadagna, poco lontano dal Corleone!!! E’ già progettato e finanziato per la linea D del tram, inopinatamente e senza lungimiranza finito in coda…..cìè già un commissario, basterebbe con decreto conferirgli anche il potere di realizzare subito questo ponte!!!! Pochi mesi e avremmo un ponte intermodale (auto-tram-bici-pedoni!!!!!!) Potrebbero pure chiudere il tratto del corleone per agire in sicurezza anche per il raddoppio!!!!

a- nuovo ponte intermodale per bonagia (linea d del tram) già finanziato e progettato (tempi-pochi mesi) b- apertura svincolo forum (un mese) e più a lungo termine …svincolo oreto (per alleggerire Bonagia) e soprattutto:

P E D E M O N T A N A!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

con sei svincoli collegati a via regione permetterebbe in caso di necessità di deviare il traffico in altri tronconi….sarebbe percorribile perfino a 140 km orari in certi tratti e attraversabile in soli 10 minuti!!!!! Non è fantascienza è realtà da decenni in tutte le città del mondo, è una questione di sicurezza pubblica, tutti noi vediamo cosa accade allorché si verifica un incidente o una fug di gas su via regione, se fosse collegata ad altra tangenziale più esterna sarebbe il massimo ed allontanerebbe dal centro il traffico smistandolo con effetto gronda…. Si avrebbe tutto il tempo di intervenire su singoli tratti di via regione per ultimare le opere e fare manutenzione regolare.

@davide ci vorrebbero anche l’interramento delle corsie centrali della circonvallazione e il collegamento diretto con il porto

Mentre viale Regione siciliana è sempre più drammaticamente bloccata dal traffico , per chi sa quanto tempo, a causa della disastrosa situazione del ponte Corleone, stranamente vari esponenti di diversi schieramenti politici stanno riesumando il vecchio progetto della “pedemontana” cioè del collegamento alternativo alla circonvallazione per collegare l’autostrada Palermo-Catania con la Palermo-Mazara del Vallo senza passare da viale Regione Siciliana. Il progetto, nel 2016, sembrava essere stato accantonato definitivamente dall’amministrazione comunale di Leoluca Orlando, notoriamente allergico a nuove strade e strutture viarie. Oggi tutti si rendono conto, colpevolmente in grave ritardo, che l’ opera doveva essere realizzata. Alla fine dell’anno scorso il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri aveva rilanciato la realizzazione dell’opera: “Non possiamo più rinviare. Palermo ha bisogno di una valida alternativa alla Circonvallazione”. In seguito l’opera era stata proposta dall’ aspirante sindaco Francesco Scoma e poi anche dal leader del Cantiere popolare Saverio Romano. Ora anche il presidente della Regione Nello Musumeci, per farsi perdonare i tanti errori e la scarsa attenzione verso Palermo della sua giunta , ha deciso di rispolverare il vecchio progetto: ieri, infatti, la giunta regionale ha approvato la “pedemontana” cioè una “circonvallazione bis” che – almeno nei progetti circolati in passato – sarà lunga 19 chilometri, circa la metà dei quali in galleria, con sei svincoli. Sempre ieri mattina Musumeci e l’assessore alle Infrastrutture Falcone ne hanno discusso con il nuovo amministratore delegato dell’Anas Aldo Isi . Il governo punta a inserire l’opera — un bypass che vale un miliardo e mezzo — nel nuovo contratto di programma che la Regione e l’Anas sottoscriveranno fra maggio e giugno. “Nel confronto con il governo nazionale avviato lo scorso mese di ottobre — dice Falcone — la Regione, con il proprio dipartimento, ha confermato al ministero delle Infrastrutture l’inserimento dell’arteria tra quelle prioritarie per la Sicilia. Del resto, negli archivi dell’Anas dovrebbe giacere già uno studio di fattibilità sull’opera, che andrebbe aggiornato e portato a progetto. Il governo Musumeci farà la sua parte, in tutti i sensi”. La cosa ci fa piacere ma…… Come mai tutti questi politici si stanno svegliando alla vigilia delle elezioni comunali e regionali? Si tratta di una reale volontà di recuperare il tempo perduto o si tratta della solita promessa elettorale. E mentre i vari politici promettono mari e monti non si riescono a trovare i soldi per il ponte Corleone e gli interventi vengono rimandati , forse, a fine anno.

La considerazione da fare è solo una Avete mai letto o sentito di malori, gravi cadute, problemi di salute di qualcuno che potrebbe essere il responsabile di questa catastrofe?

Godono tutti di buona salute, anzi gli viene concesso dalla Vita di continuare a fare ( o meglio non fare) tutto ciò che vogliono Hanno certi sorrisi che viene il cuore 😊

Ergo mi alzo in piedi e faccio loro un bell’applauso

Mentre il Comune tace, iI viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Giancarlo Cancelleri riprende la proposta della Pedemontana del governatore Musumeci e rilancia: “La Pedemontana è un’opera assolutamente necessaria: non possiamo tenere la capitale della nostra Regione con un attraversamento all’interno della città. Nel non portare avanti il progetto si è perso solo del tempo. C’è un progetto preliminare del 2011. Oggi ci troviamo però all’anno 0. Ci sono delle ipotesi di tracciato, occorre rifare le rilevazioni sul territorio perchè qualcosa sarà cambiata ma ritengo che dobbiamo andare avanti”. La questione della Pedemontana è vecchia almeno di dieci anni. Il 31 agosto del 2011, l’allora governatore Raffaele Lombardo, insieme al Comune e alla Provincia, firmò il protocollo d’intesa con l’Anas che si impegnava ad approntare uno studio di fattibilità della tangenziale interna di Palermo, da realizzare con il project financing e che avrebbe rappresentato una alternativa a viale Regione Siciliana. Quello che ne venne fuori fu un progetto da 900 milioni di euro : cinque erano i tratti, dall’innesto nell’A19 allo svincolo Bonalgia, da quest’ultimo allo svincolo Oreto, per poi salire a Monreale, passare da Boccadifalco per poi riscendere a valle e imboccare la Palermo Trapani. Il progetto fu però bloccato , nel 2016, dal sindaco Orlando perché ritenuto “non prioritario”. Ora, con il disastro del ponte Corleone, l‘ opera è diventata prioritaria e non è più rinviabile. L’intervento è complesso, ma lo stesso Cancelleri ammette che “rispetto al tunnel, la Pedemontana risulta più facilmente realizzabile. Le linee di finanziamento ci sono. Da parte nostra c’è la volontà politica e credo che ci sia anche da parte della Regione”. Intanto il viceministro Cancelleri pensa anche a Ponte Corleone: “Siamo pronti a mettere i soldi sul Ponte. Il ministro Giovannini sa quanto è urgente e importante tale snodo: si tratta del collegamento fra Catania e Trapani. Aspettiamo i risultati degli studi e capiremo quante risorse appostare per la realizzazione della messa in sicurezza e delle complanari. Vogliamo intervenire per porre fine a quella che è una vergogna”. Per finire una buona notizia : s’ eppure con molto ritardo , sono stati assegnati i lavori per far sparire il ‘tappo di viale Regione’ all’altezza del supermercato Lidl in direzione Trapani. L’opera, che avrà un costo di circa 500mila euro, dovrebbe essere completata tra ……4- 5 mesi . E il Comune? Nel suo piccolo è intervenuto. Sul ponte Corleone alcuni pezzi di ringhiera che rischiano di cadere, sono stati “riparati”……. con un po’ di corda e del fil di ferro. COMPLIMENTI!!!!!

Siamo ormai in campagna elettorale ed i vari candidati a sindaco iniziano a fare promesse . Il deputato regionale e candidato a sindaco di Palermo, Totò Lentini, ha la sua ricetta per risolvere il problema del ponte Corleone …… abbatterlo e ricostruirlo : ” Il commissario ad acta per il raddoppio e la messa in sicurezza del Ponte Corleone, Matteo Castiglioni, abbia il coraggio e la forza di abbattere l’opera e ricostruirla, se il caso chiedendo supporto al Genio pontieri dell’Esercito in modo da evitare quello che si presenta oggi come un pericolo pubblico, considerata la fatiscenza dell’infrastruttura. Quanto sta accadendo grida allo scandalo. Per non parlare dei mezzi delle forze dell’ordine e di soccorso che hanno necessità assoluta di percorrere quella strada anche per raggiungere gli ospedali palermitani. Da diversi mesi ormai è stato nominato Castiglioni come commissario, il progetto c’è e i fondi ci sono – aggiunge Lentini – ma non si hanno notizie chiare sui programmi e sui tempi sulla realizzazione e sistemazione dell’ opera. E’ ora di dire basta ai tentennamenti e all’incertezza che si consumano sulle spalle dei cittadini vittime di una burocrazia che li flagella quotidianamente. I governi nazionale e se il caso anche quello regionale si diano una mossa per sbloccare dalla paralisi una infrastruttura essenziale e insostituibile per Palermo”. P.S. Ci fa piacere che l’ on. Lentini si sia ricordato di uno dei problemi fondamentali che il prossimo sindaco dovrà affrontare. Peccato che si sia dimenticato del ponte di via Oreto che si trova in condizioni ancora più critici di quello Corleone. Per questo secondo ponte ,purtroppo, sembra che non ci sono ne progetti ne fondi . Si aspetta solo…..che crolli.

A me leggere che il PD si sta riorganizzando con orlando fa paura, e se vincerà un candidato di sinistra la cosa mi fa ancora più paura e spiego i motivi

Il primo motivo è incredulità Peggio di quello che ha fatto orlando, non si poteva fare! se vincera la sinistra mi chiederò come avra fatto

Il secondo motivo è lo sconforto Almeno altri quattro anni con la città che andrà ancora più indietro in tutto, già siamo messi male oggi figuriamoci fra quattro anni, rischiamo davvero di sprofondare

Io non ho mai votato per la destra, negli ultimi venticinque anni manco mi è sfiorata l’idea, ma mi chiedo, da cittadino palermitano e palermitano di palermo sud, ma come lo potrei votare un pupillo di orlando?

Chi vincerà l’ elezioni amministrative ,non lo so. Certo che il livello dei candidati è decisamente basso. Forse i due che hanno uno spessore culturale decente sono i due ex rettori ( La Galla e Micali), ma siamo ben lontani da un candidato ideale. Certamente , mi dispiace dirlo, il centro sx è ancora condizionato dalla presenza imbarazzante di Orlando. Un sindaco che dichiara ai magistrati che il suo ruolo era semplicemente quello di “dettare l’indirizzo politico ma non di svolgere direttamente atti di amministrazione, specie in materie così tecniche come i bilanci del Comune” lascia …..basiti, considerando che fino a pochi mesi fa aveva la delega per il bilancio e gli assessori li sceglieva LUI. Se dovessimo credere alle sue parole LUI era un sindaco di “rappresentanza”, cioè partecipava alle varie inaugurazioni e riceveva gli ospiti. Cioè, per 30 anni ha svolto semplicemente il ruolo di …..padrone di casa. Chi comandava erano i …….dirigenti e gli impiegati. Perciò se crolla il ponte di Corleone LUI NON HA COLPA!!!!!

Ma una bella “pesca a strascico” per tutti quelli che non rispettano l’incanalamento all’ingresso del ponte no, eh? Avremmo subito i soldi per fare un ponte a otto corsie 😉

E aggiungerei anche quelli che appena superata la strettoia realizzata con le barriere in cemento subito, come se nulla fosse, si spostano dalla corsia centrale oltre la linea gialla, a destra o a sinistra. I vigili anziché stare appoggiati all’auto di servizio in prossimità del varco chiuso, direzione Trapani, smanettando con i loro smartphone, dovrebbero sanzionare questi furbetti!

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA SUL PONTE CORLEONE Finalmente, con un po’ di ritardo, la relazione finale della Icaro Progetti sul Ponte Corleone è stata presentata al Comune e all’ ANAS. A quanto sembra tale relazione è meno “catastrofista” di come si temeva e potrebbe portare a un “miglioramento” della viabilità in viale Regione Siciliana. Secondo l’ingegnere Marcello Arici, uno dei tecnici che ha lavorato alla relazione, c’è la concreta speranza che vengano attenuati i limiti e i divieti sul ponte Corleone . “La situazione non è delle migliori ma è accettabile: più positiva di quella che si potesse temere.” Pur escludendo una riapertura completa del ponte c’è la possibilità di restrizioni meno pesanti per il traffico. E ciò nelle more che si proceda al consolidamento dell’infrastruttura. “Grazie al commissario – conclude l’ ingegnere Arici – gli interventi dovrebbero avvenire a breve”. Però c’è un problema . Spetta adesso all’amministrazione comunale adottare una nuova ordinanza . Per esempio potrebbero essere “allargate” o abolite – le strettoie che permettono il passaggio di un solo veicolo alla volta. Ciò renderebbe meno drammatica la situazione del traffico sul ponte Corleone. Saprà il Comune, una volta tanto, essere all’ altezza della situazione?

NOVITA’ SUL PONTE CORLEONE I residenti e commercianti di ponte Corleone hanno costituito un comitato per denunciare lo stato di emergenza che vivono ormai dalla fine dello scorso anno. Traffico in tilt, assenza di polizia municipale , incolonnamenti e interi tratti di viale Regione siciliana completamente isolati per la chiusura delle bretelle laterali all’altezza del ponte Corleone e i relativi restringimenti. Oltre alle tante denunce hanno cercato anche di fare delle proposte, in attesa che il Comune prenda delle decisioni. Le risultanze della relazione della Icaro Progetti hanno costretto il Comune ad intervenire. A quanto sembra , dalla prossima settimana , le due strettoie sulla circonvallazione in prossimità del Ponte Corleone, sia in direzione Catania sia in direzione Trapani, sono destinate a saltare. Al posto dell’imbuto, che consente il transito di un veicolo alla volta, è previsto un allargamento a due corsie – disposte centralmente per ogni carreggiata – e l’istituzione del limite di velocità a 50 chilometri all’ora (anziché gli attuali 60). Il sindaco Orlando ha dichiarato : “Si tratta dell’inizio di un percorso che porterà alla …..risoluzione del problema. Abbiamo confermato l’impegno dell’amministrazione comunale a supporto del commissario e di Anas per la definitiva messa in sicurezza del Ponte Corleone “ Orlando ha poi annunciato che il Comune metterà a disposizione dei fondi del Patto per Palermo ( quali????) Poi Orlando ha parlato di ….cronoprogramma “ Il cronoprogramma stabilito ( da chi?) prevede il progetto esecutivo entro giugno e di affidare i lavori ad imprese Anas già individuate con accordi quadro entro la primavera del prossimo anno”. In parole povere, per Orlando, se tutto va bene, i lavori ( quali???) potranno iniziare nella primavera del 2023. Come si vede, da una parte si alleggerisce la situazione delle strettoie del ponte Corleone ma si rimanda, a un futuro molto vago, l’ inizio dei lavori. Appare strano che un sindaco , il cui mandato scadrà tra poco, si mette a fare….cronoprogrammi a lungo termine .

Ma lui il sindaco lo sa fare e lo saprà fare.. La cosa bella che gli unici due colpevoli della disgrazia del ponte Corleone sono lui e giusto catania, niente era più importante e pure sono riusciti nell’impresa di creare più caos possibili!! Ma tranquilli almeno per altri 8 anni ce lo dovremo sorbire

Io non ho dubbi, Leoluca “vice sindaco” di ferro

I PONTI HANNO LA DATA DI SCADENZA ……COME GLI YOGURT? Finalmente una buona notizia ma…… L’ assessora Maria Prestigiacomo ha annunciato: “Il Ponte Corleone verrà riaperto a due corsie, ognuna di 6,5 metri, una in direzione Trapani ed una in direzione Catania. Per ogni corsia potranno transitare un autoveicolo e un mezzo pesante di non più di 51,5 tonnellate. Entro i primi di aprile salterà tappo su viale Regione”. Perché non prima? L’ assessora su questo punto è stata vaga : “La struttura commissariale ha ordinato la segnaletica verticale ed orizzontale …….onerandosi anche del costo e non appena questa sarà pronta inizieremo a liberare il ponte.” In altre parole, il Comune non aveva i soldi per pagare la segnaletica orizzontale e verticale ? L’ assessora ha inoltre affermato “ Sappiamo che il Ponte Corleone è transitabile per……. altri 5 anni” P.S. La cosa ci lascia un po’ perplessi . E’ la prima volta che una struttura, come un ponte, ha …..la data di scadenza, come lo yogurt. E’ cosa succederà tra 5 anni? L’ assessora non c’è lo dice, tanto tra 5 anni ci sarà un altro sindaco e …….un altro assessore ( speriamo).

La valutazione è stata fatta alla palermitana, a occhio!!

Certo se sarà rieletto orlando cosa della quale sono certissimo, fra un anno saremo di nuovo in emergenza, perché figuriamoci se farà qualcosa..

Se sarà eletto un sindaco di destra e sarebbe il caso, per mero interesse politico farà realizzare i ponti laterali, indi il centrale ma, ripeto,solo per far vedere che le infrastrutture si possono fare, basta volerlo

Dilettanti allo sbaraglio. Facciamo un piccolo riassunto delle ultime puntate. Il ponte è pericolante; popolo bue, passa più piano che puoi (30 Km/h) altrimenti ti facciamo la multa (con tanto di pattuglia e autovelox sul posto). Anzi no; popolo bue, forse è meglio passare a velocità più elevata (limite 60 km/h), così ti sbrighi e se il ponte crolla sei già dall’altra parte. Arriviamo alla vigilia di Natale; popolo bue, mettiti in fila per uno e resta per ore incolonnato che tanto la benzina costa poco e all’inquinamento ci pensiamo noi con le ZTL (mentre a pochi metri dal Politeama grattacieli galleggianti bruciano nafta ad alto tenore di zolfo per tenere in funzione i loro impianti). Metà Marzo; popolo bue, niente ci fu: il ponte può reggere ancora cinque anni. Allora, dopo tutti i danni e i disagi, il popolo bue si aspetterebbe che si sbrigassero a spostare quattro blocchi di cemento, dipingere un paio di linee sull’asfalto e pubblicare una delibera. Ma quando mai: se tutto va bene, popolo bue, devi aspettare i primi di Aprile. E meno male che hanno nominato un Commissario Straordinario che ha impiegato SEI MESI per insediarsi dopo la nomina. Hai quello che ti meriti, popolo bue.

*SEI MESI=TRE MESI. Sorry

Come si fa a dire che un ponte può avere una durata di 5 anni? Hanno stimato i volumi di traffico? Faranno degli interventi di manutenzione che per 5 anni metteranno una pezza al problema perché faranno una estensione di garanzia a 5 anni, come per le lavatrici?

IL PACCO PER PALERMO : NON CI SONO PIU’ I SOLDI PER IL RADDOPPIO DEL PONTE CORLEONE Quando inizieranno i lavori per la messa in sicurezza del ponte Corleone? Per l’ assessora Maria Prestigiacomo , i lavori dovrebbero iniziare a settembre e verranno eseguiti in quota e non bloccheranno il traffico: al massimo si chiuderà una sola carreggiata per volta. La conclusione è prevista fra giugno e luglio del 2023. Certamente una buona notizia ma…….. Per finanziare la messa in sicurezza del ponte è stato necessario attingere dai fondi stanziati per il raddoppio del ponte Corleone e per lo svincolo di via Perpignano , che nei fatti …..sono stati prosciugati. “Al netto delle somme già spese per le progettazioni di queste due opere – spiega l’ assessora Maria Prestigiacomo – sono rimasti 6,9 milioni di euro che, con l’ok del ministero delle Infrastrutture, abbiamo spostato su quella che è la priorità per la viabilità in viale Regione Siciliana: cioè il consolidamento del Ponte Corleone”. In parole povere, per mettere in sicurezza il ponte Corleone hanno dovuto utilizzare tutti i soldi del raddoppio dello stesso ponte e quelli dello svincolo di via Perpignano.

RIASSUMENDO : I soldi per le bretelle e dello svincolo di via Perpignano …..non ci sono più.

IL SINDACO ORLANDO IL 12 MAGGIO SALUTERA’ LA CITTA’ Il sindaco Orlando e la sua giunta , il 12 maggio, saluterà la città e presenterà il resoconto della propria attività amministrativa di questi 10 anni. “Riteniamo opportuno perché ne sentiamo profondamente il dovere consegnare alla città un rendiconto di ciò che ha fatto quest’amministrazione nonostante le difficoltà incontrate in questi ultimi due anni.” Atto dovuto , anche se temiamo sarà un lungo elenco di cose non realizzate o realizzate parzialmente. Poi il comunicato diventa ……”discutibile”. “Vogliamo, inoltre, presentare alla città una serie di esigenze che servono ad evitare la perdita di finanziamenti e quindi a completare le opere e promuovere ulteriormente lo sviluppo di una città che in questi giorni, peraltro, registra una straordinaria presenza turistica a conferma del profondo cambiamento culturale e di una grande attrattività e credibilità a livello internazionale con la quale ogni amministrazione futura dovrà fare i conti con azioni adeguate e non dovrà e non potrà farne a meno”. Che Orlando e la sua giunta vuole “consigliare” i futuri amministratori cittadini come “evitare la perdita di finanziamenti e quindi a completare le opere “, ci sembra ….troppo.

A CHE PUNTO SONO I LAVORI SUL PONTE CORLEONE? Di fronte “all’ assordante silenzio” su quando, e sé ; inizieranno i lavori sul ponte Corleone , il presidente di Ance Palermo (Associazione costruttori) Massimiliano Miconi ha inviato una lettera al commissario per il Ponte Corleone di Palermo per chiedere a che punto sono gli interventi previsti . «Seguiamo a tempo e con particolare interesse le vicende che riguardano il ponte, infrastruttura urbana fondamentale per Palermo – scrive Miconi -. A distanza di molti mesi rimangono tutte le criticità già denunziate e soprattutto una grave situazione di incertezza sugli interventi che verranno realizzati e sul loro reale stato di attuazione. Parecchi anni fa – continua Miconi – il progetto per il raddoppio è andato in gara, la gara è stata aggiudicata ed il contratto già sottoscritto è stato rescisso, ancor prima di iniziare i lavori, per inadempienza dell’impresa aggiudicatrice. A seguito di ciò nulla, però, è stato fatto: né lo scorrimento della graduatoria, né una nuova gara. Il ponte è stato lasciato lì, senza che nessuno se ne facesse realmente carico, senza manutenzione, senza controlli, fino a quando, nel clima di allarme generalizzato sullo stato dei ponti e dei viadotti, seguito alla tragedia di Genova, è stato deciso che, precauzionalmente, era meglio limitarne il transito ad una sola corsia e porre il divieto per i mezzi pesanti, con la prevedibile disastrosa conseguenza delle code e dei rallentamenti sia per il traffico veicolare, che per il trasporto dei materiali, in particolare di quelli dell’edilizia. Finalmente, nell’incapacità totale di risolvere il problema, il Comune ha chiesto l’intervento dell’Anas. Ma da allora, il silenzio……… Per questo le chiediamo notizie, unitamente all’informazione sugli altri interventi che la sua struttura commissariale ha in corso». P:S. Condividiamo pienamente quanto ha scritto il presidente di Ance Palermo. Di fronte all’ incapacità totale di risolvere il problema da parte del Comune di Palermo anche l’ ANAS purtroppo non sembra sia capace di fare di meglio.

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