La crisi dell’energia e l’aumento dei costi delle materie prime hanno messo al palo molti interventi. In città, in ritardo di circa un anno quello del polo scolastico di via Rosselli e di diversi mesi quello del Palabigi. Mai iniziati i lavori su uno dei ponti di Calatrava

REGGIO EMILIA – Cantieri in ritardo e altri proprio fermi, non è certo un periodo d’oro per l’edilizia. D’oro ci sono solo le materie prime e l’energia, i cui prezzi sono schizzati alle stelle. Questo costringe le stazioni appaltanti a un continuo ping-pong con le aziende che eseguono i lavori.

Uno dei cantieri pubblici più grandi della città, ad esempio, quello per l’ampiamento del polo scolastico di via fratelli Rosselli, è in ritardo di circa un anno. I lavori per la realizzazione della nuova sede dell’istituto per geometri “Secchi” – un edificio nuovo sviluppato su tre piani, con 23 aule, 9 laboratori e una capienza complessiva di circa 500 studenti – erano cominciati nel 2019. “Poi ci si è messo lo stop imposto dal lockdown e ora – spiega la vicepresidente della Provincia con delega alla Scuola, Ilenia Malavasi – i costi continuano a lievitare e questo ci obbliga a reperire sempre nuove risorse, così i tempi si allungano ulteriormente”.

Molto probabilmente, il Palabigi non sarà pronto per l’avvio del nuovo campionato di basket a ottobre: la Pallacanestro Reggiana potrebbe dover giocare le prime 3-4 partite casalinghe ancora a Bologna. Il sindaco Luca Vecchi, un mese fa a Telereggio, aveva parlato della difficoltà delle aziende di trovare le materie prime e anche gli operai, e di circa quattro mesi di ritardo rispetto agli impegni contrattuali presi. I lavori per questo secondo lotto sono iniziati nell’aprile 2021 e, dalle prime stime, sarebbero dovuti durare circa sette mesi.

Mai cominciato, invece, il cantiere sul ponte più a Nord dei tre progettati da Calatrava. La corsia che da Bagnolo porta in città è chiusa dal novembre scorso a causa del deterioramento di un giunto di dilatazione. Sono in corso di affidamento, da parte del Comune, i lavori di sostituzione e di ripristino. “Essendo elementi prodotti su misura – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Nicola Tria – i tempi per individuare una ditta idonea a eseguire tali lavorazioni sono stati più lunghi. Si prevede comunque di intervenire nel corso dell’estate, compatibilmente con le difficoltà del momento nel reperire i materiali”.

Anche in montagna, i lavori per ripristinare la Galleria del Seminario di Carpineti, chiusa dal 24 febbraio scorso a causa dell’incendio di un autobus, si sono protratti più del previsto. Anas aveva annunciato prima la fine del cantiere per il 1 aprile, poi per fine maggio. “Non abbiamo ancora comunicazioni ufficiali sulla riapertura – dice il sindaco Tiziano Borghi – ma sembra che i lavori siano terminati, mancano le pulizie e alcuni ritocchi. Attendiamo il via libera da Anas”.

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