Incendio devastante cambia il volto della famosa falesia di Oliana - Montagna.TV

2022-06-25 06:05:20 By : Ms. Cynthia Pan

La celebre falesia di Oliana non sarà più la stessa. Un violento incendio, scoppiato nel primo pomeriggio di domenica 19 giugno nei boschi di Peramola, ha investito il settore Contrafort del Rumbau, che ospita alcune delle vie più iconiche di Oliana, quali La dura dura 9b+ o Papichulo 9a+.

I Vigili del Fuoco hanno lavorato incessantemente per giorni, fino a dichiarare la situazione sotto controllo nella mattina di martedì 21. Siccità? Caldo estremo? Un fulmine? No, la causa risulta essere umana. Non volontaria ma accidentale. Le fiamme sarebbero divampate a seguito del guasto di una mietitrice in azione nei campi ai piedi del Roc de Rumbau. Per certo la infausta stagione che stiamo vivendo, e che sta stremando da settimane la Spagna (in Catalogna sono stati superati i 40°C), ha giocato un ruolo chiave nel favorire l’espansione dell’incendio. Il fuoco ha trovato via facile, correndo accompagnato dal vento tra la vegetazione secca fino a raggiungere le pareti.

Come riportato da Desnivel, sul posto sono intervenute nella giornata di lunedì ben 55 squadre di terra dei Vigili del Fuoco, con supporto aereo per raggiungere e scaricare acqua sulle zone inaccessibili a piedi. Nella mattina di martedì, nonostante la cessata emergenza, erano ancora attive sul posto 16 squadre di terra, impegnate nel tentativo di spegnere definitivamente le fiamme. Una volta controllato l’incendio, è stato possibile iniziare una conta dei danni, ancora in corso. Le notizie sono tutt’altro che positive.

Alcune tracce risultano totalmente scomparse, altre hanno subito notevoli modifiche. A seguito di un sopralluogo svolto nella giornata di martedì da alcuni alpinisti, tra cui il grande amico e allenatore di Adam Ondra, Patxi Usobiaga, è stata rilevata la completa distruzione della porzione sinistra del Contrafort del Rumbau, ospitante circa il 20 % delle vie del settore.

In merito alle vie della porzione centrale non sono ancora noti dettagli precisi, ma sono stati notati alla base dei massi, caduti necessariamente dalla parete. In un video realizzato dalla climber franco-norvegese Svana Bjarnason si nota l’indebolimento dello strato roccioso più superficiale, che si stacca al solo tocco. “Questa falesia è stata la mia seconda casa, posso dirvi che avevo le lacrime agli occhi quando ho visto questo, una scena apocalittica.”

Fortunatamente non tutto il contrafforte è stato mangiato dalle fiamme. In alcune porzioni si nota ancora vegetazione verde, e dunque roccia intatta. La dura dura risulta essere tra le vie che si sono salvate dall’incendio. Per comprendere appieno i danni serviranno giorni se non settimane, la zona è ancora calda e i Vigili al lavoro. Ciò che spaventa è l’estate, da intendersi come estate estrema, in un succedersi di ondate di calore e temporali con forte attività elettrica, condizioni che potrebbero comportare il verificarsi di ulteriori incendi, anche non per mano umana, che andrebbero a peggiorare una situazione già delicata.

Inoltre si teme che il contrafforte, indebolito dalle fiamme che hanno bruciato la vegetazione e lambito la roccia, possa andare incontro allo sviluppo di frane. Al momento nella zona vige divieto di arrampicata, così come di accesso alla zona delle pitture rupestri, sito archeologico fortunatamente non avvolto dalle fiamme.

Svana Bjarnason ha avviato su GoFundMe un crowdfunding finalizzato alla raccolta di denaro sufficiente a sostenere interventi di pulizia, controllo e riequipaggiamento della falesia.

“Come forse avrete sentito, il 19 giugno un incendio è divampato proprio sotto la falesia Rumbau, situata a Peramola, internazionalmente conosciuta come Oliana. Anche se i Vigili del Fuoco hanno fatto del loro meglio per fermare l’incendio e salvare sia la vegetazione che la parete (un enorme grazie a loro), l’incendio si è propagato molto velocemente a causa del vento molto forte, della siccità e delle alte temperature – si legge – . Abbiamo cercato di analizzare i danni alla falesia, anche se è un po’ difficile. Riassumendo: la parte sinistra della parete è stata gravemente alterata (dalla via “Michi”), i rinvii in parete sono bruciati e molti appigli sono ora adagiati a terra.”

“Il primo strato di roccia è distrutto, si stacca solo toccandolo. Avrebbe bisogno di una massiccia pulizia e richiodatura. Ma le vie non saranno mai quelle che conoscevamo una volta. La parete principale e quella di destra sembrano a posto ma alcune prese si sono staccate e sono a terra così, alcune in grossi blocchi. Inevitabilmente la roccia è stata alterata dal calore in altri punti. Ciò che non si è già rotto oggi potrebbe farlo più in là, è impossibile sapere al momento cosa sia solido o meno. Inoltre non abbiamo la minima idea della resistenza dei rinvii e dei chiodi, ma sembra ovvio che siano stati alterati anch’essi dal calore. Bisognerà sicuramente controllare il tutto ed eliminare il più possibile il pericolo di caduta massi. Ci vorrà un’enorme quantità di lavoro per pulire e riequipaggiare tutto. E soldi. Questo è il motivo per cui stiamo organizzando questo crowdfunding. Da settembre inizieremo un’importante pulizia, fissaggio e richiodatura, se necessario. Per questo abbiamo bisogno del supporto della comunità alpinistica.”

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