Splatoon 3 - Recensione - GameScore

2022-09-24 07:16:28 By : Mr. Peter Tseng

Una delle note negative che ha caratterizzato Nintendo nel corso dei recenti anni è l’estrema difficoltà a proporre nuovi franchise. Si tratta di un ragionamento che noi di GameScore abbiamo già fatto in questi anni, ma reputo d’uopo evidenziare i tentativi che sono stati realizzati in merito. Esistono alcuni universi, come quello di Splatoon, che sono stati in grado di andare al di fuori dei classici schemi dell’azienda nipponica e sono riusciti ad imporsi nel mercato con una modalità inaspettata. Splatoon 3, in particolare, è riuscito a sbaragliare qualsivoglia precedente, diventano uno dei videogiochi col maggior numero di vendite in pochi giorni dal lancio.

Dopo circa una settimana dalla pubblicazione, è giunto il momento di capire le caratteristiche del nuovo videogioco Nintendo. Questa recensione persegue il desiderio di analizzare gli aspetti generali, al fine di capire i pregi ed i difetti del risultato finale.

Splatoon 3 è ambientato a Splattonia: una città urbana ricca di creature antropomorfe che possono trasformarsi in polpi e calamari: gli Octoling e gli Inkling. Questi esseri hanno l’abitudine di partecipare ad una serie di scontri 4 contro 4, chiamati genericamente “Mischie Mollusche“. I giocatori prenderanno parte a questa baccanale interpretando il proprio Avatar, che potrà partecipare a scontri con altre persone, giocare a carte, affrontare missioni cooperative oppure salvare il mondo da un’entità misteriosa.

Splatoon 3 è ambientato dopo le vicende di Splatoon 2, in particolare dopo gli eventi di “Splatoon 2: Octo Expansion“. I giocatori interpretano un Inkling oppure un Octoling e sono chiamati ad affrontare una delle modalità di gioco ideate dal team di sviluppo, le quali prevedranno di affrontare direttamente altri giocatori sparsi per il mondo.

Essendo Splatoon 3 fortemente legato agli scontri competitivi, risulta corretto trattarli con la massima priorità. Per accedere a questa meccanica è obbligatoria una connessione ad internet e permette al giocatore di partecipare a diversi scontri. Ogni battaglia avverrà sempre tra otto giocatori, divisi in due squadre differenti.

Una partita dura, in media, cinque minuti e l’obiettivo richiesto cambia in base alla modalità. Allo stato attuale esistono due macro-modalità di gioco: la Partita Amichevole e le Partite anarchiche (divise in due tipologie). La prima propone esclusivamente la Mischia Mollusca e richiede che i giocatori usino le proprie armi per colorare il terreno, mentre la seconda presenta varie modalità a cui accedere, le quali cambiano ogni ora.

Descrivendo nel modo più generico coma funziona una classica partita di Splatoon 3, le due squadre devono combattere all’interno di un’area comune, strutturata in maniera tale da forzare uno scontro. Ogni giocatore possiede un equipaggiamento composto da tre parti e può utilizzare un’arma, la quale non può cambiare nel corso della partita. L’arma è accompagnata da uno strumento secondario ed una mossa speciale, eseguibile dopo aver inchiostrato il pavimento per un certo lasso di tempo.

Ciò che caratterizza i protagonisti di Splatoon 3, però, è la loro capacità di trasformarsi in molluschi. Premendo il pulsante ZL, infatti, il proprio avatar si nasconderà nell’inchiostro del proprio colore e potrà muoversi più velocemente, oltre a poter scalare i muri e nascondersi dagli avversari. Tale azione risulta fondamentale per gestire molte delle fasi più concitate delle partite, durante le quali il posizionamento diventa cruciale.

Tralasciando gli scontri competitivi – che rimangono il vero nucleo del gioco – il team di sviluppo ha desiderato proporre meccaniche alternative. Oltre a permettere il multigiocatore locale con più console Switch, è possibile acquistare armi e vestiario dai pochi negozi presenti a Splattonia: la “lobby” delle proprie partite. In aggiunta, è possibile collezionare sticker ed oggetti da posizionare dentro un armadietto speciale, il quale può essere abbellito a piacimento. Tali contenuti, però, sono nulla in confronto alle altre tre, macro modalità attualmente disponibili: Splattanza, Salmon Run e la modalità Storia.

“Splattanza” è un gioco di carte affrontabile esclusivamente in un’area dedicata, sbloccabile dopo aver eseguito qualche partita online. Qui i giocatori dovranno utilizzare un mazzo di carte per affrontare vari avversari, che saranno sempre controllati dal computer. Di conseguenza, non esiste il “giocatore contro giocatore”, nonostante sia permesso affrontare i mazzi di altre persone. Lo scopo del gioco è quello di utilizzare le proprie carte per colorare la più vasta area di gioco possibile, assicurandosi che l’avversario non si avvicini. Quando le aree della plancia sono colorate, infatti, saranno inaccessibili all’avversario, permettendo così la creazione di muri pressoché invalicabili.

“Salmon Run”, invece, differisce totalmente dalle modalità precedenti. Eseguibile soltanto connettendosi ad internet oppure con altri giocatori in locale che possiedono il gioco sulla propria console, permette di affrontare partite cooperative contro una serie di avversari gestiti dal gioco: i Salmonidi. Queste creature sono divise in varie tipologie e possono rilasciare delle uova dorate, fondamentali per il gestore dell’azienda che – secondo il gioco – gestisce tale modalità: la Ursus & Co. Lo scopo del gioco, quindi, è quello di aiutare altri quattro giocatori a trovare quante più Uova Dorate possibili prima dello scadere del tempo, sconfiggendo le varie minacce che appaiono sullo schermo.

L’ultima modalità di Splatoon 3 è la modalità Storia, chiamata “Il ritorno dei mammiferiani”. Essa porterà il giocatore a scoprire una misteriosa città precedentemente abitata da esseri umani, la quale è cosparsa da una sostanza viola e pelosa. Con l’aiuto delle Squid Sirens, della protagonista del primo videogioco di Splatoon e di Salmonello (un Salmonide amichevole e parzialmente personalizzabile dai giocatori), sarà necessario affrontare una serie di missioni per ripulire l’area da una misteriosa melma pelosa.

Tale modalità di gioco è l’unica modalità completamente accessibile senza una connessione ad internet ed è molto diversa rispetto la modalità Storia di Splatoon e Splatoon 2. Il team di sviluppo, infatti, ha deciso di utilizzare in maniera estremamente limitata l’approccio “tutorial”, al fine di proporre un gameplay che si avvicina a quanto è stato fatto con la Octo Expansion. I giocatori affronteranno livelli molto differenti, ciascuno con i suoi obiettivi e con la possibilità di utilizzare armi differenti. La modalità Storia di Splatoon 3 diventa, quindi, un luogo inadatto per imparare le basi del gioco e pensato per i veterani del franchise.

Il team di sviluppo che ha realizzato Splatoon 3 ha già confermato che il gioco sarà aggiornato ed ampliato nel corso dei prossimi anni (nel 2023, ad esempio, è previsto un corposo DLC a pagamento), ma sono presenti dei difetti da tenere in considerazione . Il primo dettaglio che trovo obbligatorio segnalare è l’estrema dipendenza dall’online. Si tratta di un dettaglio che caratterizza l’intero franchise di Splatoon, ma il terzo capitolo ne risente appieno. Tutte le modalità di gioco – ad eccezione della modalità Storia – richiedono un collegamento online per essere abilitate. Questo rende anche Splattanza – seconda modalità giocabile offline – dipendente dalle necessità di internet.

In aggiunta, qualsiasi oggetto che i giocatori possono ottenere al di fuori del negozio verrà spedito nella Lobby: il luogo in cui i giocatori si preparano per eseguire partite competitive online. Questo è probabilmente dovuto al fatto che questo titolo presenta salvataggi in Cloud e Nintendo ha desiderato evitare l’abuso di tale meccanica a proprio vantaggio, ma rende il gioco meno efficiente di quanto ci si aspetta. Tutti gli oggetti ottenibili nella modalità Storia possono essere riscattati solo giocando online, così come le “buste di espansione” di Splattanza ed i bonus ottenibili usando l’applicazione per mobile “Splatnet 3“, disponibile nell’app per cellulari “Nintendo Switch Online”. La costante dipendenza alle funzionalità online rende molti contenuti meccanici, i quali non riescono a spiccare in maniera convincente.

Un’altra problematica da tenere in considerazione è la gestione dei novizi. Se Splatoon e Splatoon 2 cercavano di venire incontro a novizi e veterani, Splatoon 3 si rivolge esclusivamente a coloro che già conoscono il franchise e si sono già informati sulle nuove meccaniche tramite servizi esterni. Molte elementi – come le azioni legate allo scatto ed alle acrobazie eseguibili in forma si calamaro/polpo – non sono spiegate nella modalità Storia, nonostante venga richiesto il loro utilizzo in specifiche mappe. Questo obbliga i giocatori di Splatoon 3 a conoscere le meccaniche di gioco a posteriori, elemento che non solo rende il titolo molto difficile da giocare per i novizi, ma risulta anche una cattiva gestione della spiegazione delle meccaniche di gioco.

Un ultimo lato negativo lo vorrei rivolgere, invece, alla modalità Storia. Essa, infatti, non l’ho trovata convincente e risulta al di sotto del potenziale che vorrebbe raggiungere. Nonostante le vicende narrate siano interessanti (in particolare perché, tramite documentazioni aggiuntive, si scopre l’infausto destino della specie umana), la struttura dei livelli non riesce ad essere soddisfacente. I giocatori saranno chiamati a fare sezioni platform estremamente scomode e meccaniche, dovranno gestire livelli estremamente punitivi e dovranno eseguire intere sezioni senza una buna gestione dei salvataggi, elemento che richiede di usare in maniera costante la funzione Stand By della console Switch. Per quanto la modalità storia di Splatoon 3 si avvicini a quanto fatto con la Octo Expansion, risulta meno soddisfacente.

In conclusione, cosa mi sento di dire circa Splatoon 3? Siamo di fronte al terzo capitolo dell’omonimo franchise, il quale propone tante meccaniche di gioco differenti. L’acquirente, dopo aver giocato un po’ di tempo, potrà beneficiare di partite competitive e cooperative, così come un nuovo minigioco da poter usare per passare il tempo. Le nuove meccaniche risultano piacevoli ed alcuni elementi secondari potranno catturare l’attenzione dei fan più legati alla storia di Splatoon. Allo stesso tempo, però, bisogna evidenziare i difetti. L’estrema dipendenza all’online si sente in maniera eccessiva, tutti i giocatori novizi non sembrano voler essere integrati e la modalità storia, per quanto piacevole, poteva essere migliorata sotto molti punti di vista. Alla fine il risultato finale è considerabile ottimo, ma l’acquisto non è consigliato a chi vuole avvicinarsi alla saga oppure a chi non ha accesso costante ad internet.

Ultimo aggiornamento: 2022-09-18 at 14:30

Questo sito non costituisce testata giornalistica, non e’ periodico. Non puo’ quindi essere considerato come prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7/3/2001. Se qualcuna delle immagini o dei testi presenti in questo sito e’ soggetto a copyright, si prega di avvisare e verra’ sostituito o rimosso. I marchi ed i loghi sono di proprieta’ delle rispettive Societa’.

GameScore partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU, un programma di affiliazione che consente ai siti di percepire una commissione pubblicitaria pubblicizzando e fornendo link al sito Amazon.it. Amazon e il logo Amazon sono marchi registrati di Amazon.com, Inc. o delle sue affiliate.